Blog. 12 Novembre 2024

Il Benessere Salverà Il Mondo?

Scritto da Studio Apostoli

Il Benessere Salverà Il Mondo?

Intervistiamo Alberto Apostoli, Wellness Architect, fondatore di Studio Apostoli

 

  • Apostoli, come legge da un punto di vista strettamente sociologico l’attenzione sempre maggiore ottenuta dal mondo delle SPA e del benessere in generale? Trova che sia il segnale di una rinnovata consapevolezza di sé, a livello più intimo e profondo?

È indubbiamente il segnale di una rinnovata consapevolezza non solo di sé in quanto individuo, ma anche della presa di coscienza dell’esistente correlazione univoca fra corpo e spirito. La ricerca e il mantenimento di equilibrio fra questi due elementi è inequivocabilmente l’elemento distintivo della nostra epoca determinata dallo stress, risposta psicofisiologica agli input lavorativi, di performance e socioculturali. La fruizione di luoghi del benessere – siano essi SPA, centri termali o medical SPA – agiscono quindi in risposta a questo bisogno, che è a tutti gli effetti oggi una necessità impellente. L’apertura dei luoghi dediti al wellness, anche a discipline di riequilibrio corpo-mente, meditative e di mindfulness ad esempio, si deve leggere in questa direzione e dimostra la loro importante e ormai imprescindibile valenza sociologica atta alla risoluzione degli effetti della “fatica della contemporaneità” e al miglioramento nell’approccio alla causa.

 

  • Il benessere fisico è legato indissolubilmente all’equilibrio psicologico: l’architettura secondo lei può contribuire alla tutela e al miglioramento della salute mentale e psicofisica di chi vive il luogo? Come si traduce a livello progettuale questa attenzione verso la sfera emotiva dell’individuo?

Le teorie della neuroscienza, secondo la quale gli stimoli esterni siano parte attiva nel generare e influire sulle emozioni personali, sono ormai nozioni dalla valenza scientifica consolidata. Queste conoscenze, negli ultimi anni, hanno dato vita ad un nuovo approccio progettuale definito neuroarchitettura, che le trasforma in strumenti operativi per gli architetti. L’attenzione ai colori impiegati, alle texture, alla luce in variazione con il buio, alla modulazione della temperatura, all’alternanza di vuoti e pieni crea atmosfere parlanti, che dialogano con i neurotrasmettitori per tradursi in emozioni. Come Studio Apostoli da anni portiamo avanti questa filosofia progettuale, secondo la quale uno spazio diviene luogo perché intriso di valenze emozionali e psicologiche, non solo tecnico-costruttive.

 

  • I rimandi alle filosofie antiche e al concetto originario di benessere, scevro dalle contaminazioni contemporanee, sono per lei da sempre il motore e il fine alla base di ogni progetto: come riesce a far collimare l’attitudine antica allo ‘stare bene’ con le necessità del mercato, di revenue di una struttura, delle tendenze e mode della nostra epoca?

È una questione di conoscenza profonda delle filosofie antiche, orientali ma anche occidentali: non lo definirei un ritorno alle origini, perché sono convinto che riuscire a realizzare luoghi che si connettano all’individuo stia anche nella capacità di non discostarsi mai da queste dottrine, ma al contrario lasciare che esse stesse siano la prima fonte ispirazionale e motore dell’intero progetto.

Naturalmente, la conoscenza approfondita dei comuni denominatori, ovvero delle origini del benessere, della centralità dell’individuo scisso in tre entità corpo-psiche-anima distinte, ma coese, permette un approccio modulare e tailor-made, attento alle esigenze della struttura, del mercato e della nuova società. Un sincretismo filosofico-religioso che attinga da un unicum valoriale costante e inalterato da oltre 5.000 anni, ma in grado di dialogare con la contemporaneità.

 

  • A proposito di tendenze tipiche di un’epoca: nel tempo, abbiamo assistito e assistiamo ad una trasformazione nella scala valoriale. Fra tutti, il concetto di lusso ha sicuramente subito le maggiori alterazioni, discostandosi dal concetto originario. Come si relaziona con la dicotomia fra il vero lusso di stampo classico, e il nuovo lusso che spesso pervade l’ambito del wellness e vi si pone quale driver?

Bisogna innanzitutto specificare che non sia tanto il significato etimologico del termine ad aver subito delle modifiche, quanto come si interpreti il concetto di lusso espresso. Lusso deriva dal latino ‘luxus’, che indica sovrabbondanza – eccesso, relativi ad aspetti però tendenzialmente materiali; oggi l’interpretazione del termine come indice di un ‘di più’ permane, ciò che si è evoluto è il termine di paragone, che ha subito uno slittamento verso valori immateriali. La disponibilità di tempo da dedicare a sé stessi e la possibilità di provare emozioni, ad esempio, rappresentano il vero lusso contemporaneo. Riportare questa consapevolezza nella progettazione di luoghi del benessere significa puntare non solo alla qualità del servizio, ma alla tipologia di experience offerta, che tenga presente la componente emozionale, ma anche la necessità di creazione di un luogo altro, che smaterializzi e dilati il tempo avvolgendo l’individuo.

 

  • Il prossimo 12 novembre sarà relatore all’edizione 2024 di Travel Hashtag, iniziativa che riunirà le più importanti personalità dell’industria del turismo, insieme a rappresentanti politici, istituzionali e imprenditoriali: che panoramica delineerà per il settore Wellness? Quale è secondo lei il futuro prossimo e la direzione da intraprendere?

Il futuro del settore è anzitutto la presa di coscienza del ruolo sociale del Benessere, concetto di derivazione antica ma ancora oggi attuale, secondo il quale l’equilibrio fra gli individui è la naturale proiezione dell’equilibrio del singolo. Di conseguenza, evolve anche la natura stessa del turismo che dall’idea di ‘fuga’ e ‘pausa’ dalla quotidianità, quindi temporanea, si avvicina al concetto di viaggio: un’esperienza totalizzante che pervade chi parte e ne modifica permanentemente la visione e l’approccio alla realtà. In questa ottica di trasformazione del comparto turistico, il settore del Benessere diviene quindi strumento privilegiato di miglioramento dell’individuo in primis e, in seconda battuta, della comunità.

 

  • Lei, in quanto architetto e designer, è un ‘uomo del fare’, ma è anche un profondo conoscitore del pensiero classico, delle filosofie antiche orientali, di pratiche contemplative mente-corpo. Come ha elaborato la sua teoria progettuale viste le molteplici stratificazioni e afferenze? Ha mai pensato di cristallizzare le sue conoscenze ed esperienza multidisciplinare in un manifesto?

Dietro ad ogni progettazione vi è un obiettivo. Per me in quanto architetto del wellness la finalità di questa architettura è il Benessere degli individui, unico driver progettuale che la differenzia dalle altre branche della disciplina. È da poco disponibile online il mio ultimo libro “Elogio delle Spa” (apostolibooks.com) che è effettivamente il manifesto della mia filosofia, approccio e summa delle esperienze tradotta in precetti concreti. Ma è anche la volontà di nobilitare il ruolo di tutti gli operatori di questo settore che svolgono un’attività non fine a sé stessa, ma di primaria importanza per l’individuo e la comunità. Noi tutti del comparto Wellness contribuiamo in maniera determinante al miglioramento della qualità della vita, al raggiungimento dell’equilibrio psicofisico del singolo e di conseguenza alla creazione di una società in armonia: “Elogio delle Spa” vuole dimostrare proprio questa valenza sociale, ripercorrendo la storia dei luoghi del benessere sin dall’antichità. Concludendo, il comparto turistico letto attraverso la lente del nostro settore wellness evolve anch’esso, da industria esclusivamente economica a industria sociale, che produca sì utili ma che generi allo stesso tempo valore individuale, comunitario e sociale.

 

Alberto Apostoli

Nato a Verona nel 1968, si laurea in Architettura a Venezia e fonda lo studio nel 1997 con l’obiettivo di esplorare un nuovo modo di realizzare i progetti, orientato alla contaminazione tra discipline e alla ricerca del Benessere attraverso l’architettura.

Durante il suo percorso professionale e di vita ha sviluppato una riflessione profonda sul legame tra spazio, corpo e anima, concependo una visione olistica che abbraccia natura, cultura e sostenibilità. Attraverso le diverse attività da lui fondate ha contribuito a diffondere un approccio progettuale unico che mira a elevare la qualità della vita delle persone, anziché concentrarsi solo sul gesto creativo e artistico.

Grazie alla sua attività, in qualità di mentore del Benessere, è considerato una guida per i professionisti del settore. Da oltre un decennio condivide il frutto delle sue riflessioni in Italia e all’estero, cercando di sensibilizzare su un’architettura che non sia mera forma, ma un mezzo per far star bene le persone e il pianeta.