Alberto
Apostoli.
Sono nato a Verona nel 1968 e vivo ancora in prossimità di questa splendida città veneta, patrimonio dell’UNESCO, a metà strada tra Venezia e Milano.
Mi sono laureato presso la facoltà di Architettura di Venezia nel 1993 studiando e lavorando in diversi paesi Europei e cercando spunti da ogni luogo in cui mi trovassi. Sono curioso di quasi tutte le materie, nessuna esclusa, ma in particolar modo amo le diverse arti, la natura, la moda. Mi interesso delle diverse culture del mondo; essere italiani, a mio avviso, significa infatti essere affamati di bellezza ovunque si trovi.
Ho quindi sentito da subito il bisogno di avere un mio studio, per un’innata voglia di indipendenza e la naturale inclinazione che mi ha sempre spinto a non essere un architetto “tradizionale”, orientato alle contaminazioni. L’ho fondato nel 1997, alla ricerca di un modo di intendere la professione innovativo sia nell’approccio al progetto stia nelle tematiche trattate: così mi sono interessato inizialmente al mondo delle architetture effimere, alle tecnologie in genere applicate al costruire e al rapporto tra progetto e comunicazione.
Il mondo del Benessere, a cui mi sono avvicinato quasi casualmente un paio di anni di dopo, rappresenta il culmine della mia ricerca professionale perché sintetizza in un unicum architettura, cultura, filosofia e la capacità di un progetto di parlare al corpo, alla mente e all’anima delle persone, … parlare di tecnologia e di poesia allo stesso tempo.
Nel 2006 al parlamento Europeo ho esposto il mio pensiero in una mostra personale sul tema della contaminazione tra architettura, design e comunicazione. Sempre in quell’anno, ho aperto uno studio a Guangzhou perché l’Oriente, con la sua cultura ed approccio, è una fonte indiscutibile di ispirazione per chi intende progettare e vivere non solo pensando alla materia.
In oltre 20 anni ho avuto la fortuna di progettare prodotti e progetti iconici per diversi brand (alcuni molto rinomati) e che hanno aperto nuovi mercati per il wellness. Alcuni di essi sono stati brevettati e hanno utilizzato per primi tecnologie oggi diventate comuni nel settore.
I progetti che sviluppo cercano di parlare di benessere sempre, alcune volte in modo compiuto, altre volte questo rimane nello sfondo, ma è l’approccio che ne definisce l’unicità. Non importa se siano SPA, hotel, case, negozi, prodotti o parchi urbani … importano per me i valori comuni imprescindibili ed unici alla base del progetto.
Come unico è il mio rapporto con il territorio e la Natura, il pensiero che è alla sua base e l’emozione che deve comunicare.
UN PROGETTO NON IN GRADO DI PARLARE ALL’UOMO COMUNE NON È IL MIO INTENTO, NON MI INTERESSA E MAI L’HO CERCATO.
Così come nel mio percorso personale la sostenibilità ha assunto fin da subito una “conditio sine qua non” perché legata al concetto di benessere per il pianeta indispensabile per il benessere dalle persone.
Da oltre 10 anni divulgo, scrivo e cerco di spiegare il “rapporto tra benessere e architettura” in Italia e all’estero e lo faccio perché la mia passione per questo settore e il modo conseguente di pensare il “progetto” vorrei diventasse più frequente e usuale.
Perché l’architettura si emancipi dal gesto estetico fine a se stesso e dalla “forma funzionale” per diventare, invece, un’arte in grado di far star bene le persone.
Scrivere, per me oltre che il disegnare, è un modo per fare chiarezza e ricerca sul significato di quello che progettiamo, un modo di sintetizzare l’enorme quantità di ragioni, pensieri e ispirazioni che stanno alla base del mio lavoro e, se vogliamo, delle motivazioni ultime del perché lo faccio.
Negli ultimi anni ho partecipato a varie iniziative, sono entrato in diverse società e associazioni ogni qualvolta intuivo che c’era da imparare qualcosa di nuovo finalizzato ai miei obiettivi, … un approccio olistico esattamente simile all’approccio che si deve avere con il benessere personale.
Tra le tante ricerche, ecco quella che mi sta più a cuore: sto ancora lavorando per progettare il luogo perfetto; il luogo ideale in cui la creatività, l’architettura e il design possano condurre la persona all’estasi e al benessere totalizzante.