Scritto da Enrico Della Casa
Wellness: è tempo di rinnovare la comunicazione?
La continua ricerca e sperimentazione di nuovi formati, stili visivi e toni per differenziarsi.
Pietre nere sul corpo di una donna. Una foglia verde. La goccia che cade nell’acqua creando cerchi concentrici. E poco di più.
Quando ho iniziato, in tempi recenti, a occuparmi di strategia di brand e comunicazione nel settore wellness mi sono reso conto che i messaggi in questo settore sono quasi sempre circoscritti ai soliti contenuti associati ad un’idea di benessere. E così ho iniziato a pormi delle domande: c’è una mancanza di contenuti o una mancanza di coraggio? O forse, c’è la paura di non essere capiti?
La convenzione e la familiarità di utilizzo delle tradizionali immagini evocative ha sicuramente indotto molti operatori a definire un approccio standardizzato e in qualche misura ‘confortevole’. Un approccio che è stato accolto positivamente da numerosi segmenti del pubblico, che hanno continuato ad apprezzare le consuete metafore dedicate al wellness.
Sicuramente l’adozione di nuovi contenuti, stili o modi di comunicare può comportare incertezze riguardo alla loro efficacia nel raggiungere determinati obiettivi: da qui le preoccupazioni sul fatto che innovare possa allontanare il pubblico anziché attirarlo.
Ma il rischio è insito nel concetto stesso di innovazione così come il pay-off è esponenzialmente gratificante.
Al di là di quelle che potrebbero essere le ragioni, il cronico utilizzo dei cliché comunicativi rischia di portare ad una paralisi di linguaggio e creatività, con il conseguente appiattimento di idee e contenuti. Non solo, perché potrebbe inoltre significare la perdita di opportunità per mondi brand e operatori che iniziano a introdurre nell’offerta wellness nuove tecnologie e metodologie legate al benessere fisico e mentale, rinunciando alla possibilità di veicolarle correttamente.
Ma ‘innovare’ nella comunicazione è possibile? Certo. L’innovazione nella comunicazione è un processo fisiologico, continuo e dinamico, che coinvolge l’adozione di nuove strategie, approcci e strumenti per raggiungere e coinvolgere il pubblico in modo efficace.
Sono molteplici i modi attraverso cui è possibile innovare oggi giorno: per esempio, si può usufruire di tecnologie emergenti, definire contenuti interattivi o personalizzati grazie al precedente studio di dati ed analisi, oppure si possono utilizzare piattaforme e canali diversificati per raccontare storie autentiche e coinvolgenti. Infine, last but not least – tema sicuramente a me più caro – la continua ricerca e sperimentazione di nuovi formati, stili visivi e toni per differenziarsi.
Ho avuto la fortuna, durante il mio percorso professionale, di rappresentare eccellenze italiane a livello internazionale occupandomi di posizionamento e sviluppo del brand. Ho sempre cercato di applicare in modo strategico un approccio trasversale dettato da esperienze maturate nel corso del tempo in vari settori e mercati ma anche, e soprattutto, figlio di una infinita curiosità personale che mi ha portato, e che tutt’ora mi porta, alla ricerca continua di nuove tendenze spaziando tra vari campi quali la moda, l’architettura, il design, l’arte, la musica e tanto altro. L’obiettivo? Molto semplice. Generare contenuti cosiddetti out of the box che inducano il brand ad emergere, differenziandosi continuamente.
Chi si occupa di comunicazione deve essere in grado di rivolgersi ad un pubblico e clientela dell’oggi ma anche del domani. Le nuove generazioni infatti – in particolare quelle ‘digital’ – utilizzano paradigmi comunicativi ben diversi da quelli “classici” e soprattutto si identificano con contenuti dinamici, innovativi e interattivi che sappiano rendere la loro esperienza unica e autentica.
Saranno loro, con molta probabilità e in tempi brevi, a dettare il cambiamento: non si accontentano di vedere i soliti contenuti, bensì hanno la necessità di essere stimolate continuamente.
In conclusione, ritengo che il continuo processo innovativo nel mondo della comunicazione wellness (così come in altri settori) sarà inevitabile: non potrà prescindere dalla creatività e dalla continua capacità di generare emozioni e dovrà necessariamente, e continuamente, creare e diversificare esperienze sempre più engaging.
I brands che oseranno di più saranno, a mio avviso, premiati poiché sapranno emergere, distinguersi ed evolversi maggiormente rispetto ai loro competitors.
Enrico Della Casa
Enrico Della Casa è un dirigente e imprenditore con una vasta esperienza internazionale nel campo del branding e della comunicazione in vari settori e imprese.
Ha iniziato la sua carriera professionale come dirigente per rinomati marchi di lusso come Asprey-Garrard, Riva-Yacht e Ferrari, servendo mercati in Europa e nelle Americhe per oltre un decennio.
Successivamente, ha sviluppato con successo case unifamiliari residenziali di alto livello su scala globale attraverso società private. Ha anche ricoperto ruoli esecutivi ed è stato partner responsabile del branding e della comunicazione in diverse start-up nei settori della transizione energetica, dell’elettromobilità e dell’ospitalità e del benessere per una società di uffici a conduzione familiare con sede a Boston, MA. In riconoscimento dei suoi eccezionali contributi, Enrico e i suoi partner commerciali sono stati insigniti del titolo di migliore offerta e struttura per il benessere nelle Americhe ai prestigiosi World Spa and Wellness Awards di Londra nel 2021.
Enrico è stato anche nominato membro del consiglio consultivo del Gruppo Gharieni, un produttore tedesco leader di attrezzature per le tecnologie del benessere. Inoltre, Enrico è socio di un’agenzia di branding e comunicazione con sede in Italia. Si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Bologna.
L’incrollabile entusiasmo per il design globale, l’architettura, la tecnologia e l’innovazione si riflette inequivocabilmente nel suo dinamico stile di vita, che si estende su tre nazioni incredibilmente diverse: Mongolia, Italia e Stati Uniti.